Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte (Giovanni 4:6)
Fra tutte le immagini dell'Evangelo, poche offrono un quadro di Cristo più dolce di quello che traspare da queste parole. Egli aveva viaggiato sotto il sole per tutto il giorno e giunto presso una fonte si sedette. Era stanco, affamato e assetato.
Questa immagine di Gesù parla soprattutto alle persone stanche. In altri brani troviamo l'immagine del Signore utile per colui che è tentato, per chi è nel lutto ed è triste, per chi si ravvede, per la madre e il bambino, per il cieco, il sordo, lo zoppo, il perseguitato. Questa, comunque, è l'immagine di un uomo stanco. Questa è una delle Sue esperienze che possiamo comprendere meglio.
Mentre Lo vediamo guarire, insegnare, risuscitare i morti, essere trasfigurato, Egli è molto al sopra di noi, e non possiamo entrare nei Suoi sentimenti. Ma nella Sua stanchezza, dopo un lungo viaggio, Egli è affaticato proprio come noi, e possiamo immedesimarci nella Sua condizione. Ci conforta il fatto che Egli è ora in grado di simpatizzare con noi quando siamo stanchi, perché quel giorno, anche Lui conobbe la stanchezza.
Quando abbiamo lavorato duramente per tutto il giorno, e siamo stanchi e deboli, ricordiamoci di quest'immagine: Gesù, con i piedi indolenziti e pieno di polvere, che si siede esausto su una pietra. Persino nella Sua gloria non si è dimenticato di come si sentì quel giorno, e quando ci vede nella nostra stanchezza, il Suo cuore si fa tenero. Ci guarda con compassione, e ci benedice dandoci forza e gioia.
Tutte le persone il cui lavoro è duro, e che spesso si ritrovano stanche, incornicino questa immagine nella loro mente, e la tengano sempre appesa alla parete del proprio cuore.
Meditazione tratta da adinapoli.it